sabato 11 febbraio 2012

Elio e le Storie Tese - Does humor belong to music? (2012)


Di gran lunga il miglior gruppo mainstream italiano, Elio e le Storie Tese mostrano, da circa trent'anni, una capacità mirabolante di riprodurre ed utilizzare i più svariati materiali sonori (tanto più fruibili quanto più kitsch); la loro opera, che gode anche di una coinvolgente ballabilità, è cifrata di rimandi, brevi plagi, covers, prese per i fondelli, puerili coprofilie e vorticosi cambi di ritmo e genere: la fluidità dei pezzi non ne viene intaccata, grazie ad una perizia strumentale ed arrangiativa davvero non comune (almeno nel nostro paese).
Formatisi a Milano, nel 1980 circa, furono, per il fatale decorso dei tempi, emancipati dall'impaccio di qualsivoglia ideologia; stretti fra l'Artide del terrorismo e l'Antartide della globalizzazione, essi ripiegarono sulle presunte età dell'oro della nazione: l'Italia del Boom (le canzonette, il bozzettismo regionale, i B movies, la RAI) e il periodo del riflusso a cavallo fra Settanta e Ottanta (l’estetica Fininvest, la disco music, la distruzione dell'istruzione pubblica, la pornografia) – due volti, in realtà, del secolare odio italiano per l'intelligenza - interrotto da pochi anni di tentativi di scardinamento.
Da allora essi hanno traversato lo sfacelo italiano senza scomporsi, forti della nuova estetica dell'orrido (che, purtroppo, ormai informa anche altri ambiti artistici); la maschera sardonica e impassibile del cantante Belisari (Elio) è il nuovo Zanni del declino italico. Quando, ne Il secondo tragico Fantozzi (1976), Paolo Villaggio reclama la visione di Giovannona Coscialunga contro La corazzata Potëmkin, lancia, sotto le spoglie di  una farsa, il richiamo liberatorio ad una seconda Marcia dei Quarantamila* a cui gl’Italiani s’accoderanno, di lordura in lordura, sino ad oggi.
Elio e le Storie Tese si formarono, loro malgrado, in tale clima, che Altan, con la consueta icasticità, riassunse nella frase: “Dopo il gelo degli anni di piombo godiamoci il calduccio di questi anni di merda”; non solo, ma ebbero a derubricare gradatamente il proprio atteggiamento da provocatore a compiaciuto a complice, tanto da essere finalmente accolti dai ritrovi radiotelevisivi e giornalistici più squallidi (televisioni generaliste, radio da playlist, festival canori ... insomma i consueti, inesausti opifici d’insipienza); tale arrendevolezza era, peraltro, evidente sin dalla scelta del materiale con cui ridere, reazionario e di piccolo cabotaggio. E il segno che siano stati accolti da tali consessi che, di solito, hanno un fiuto finissimo per i loro veri nemici (le libere intelligenze), significa che la proposta da essi offerta (al netto dei meriti musicali già riconosciuti) è, al fondo, di desolante superficialità. I loro strali, infatti, si esercitano sempre contro i modi più facili ed evidenti del provincialismo; i rapporti fra i sessi sono improntati ad una riedizione dei porno fumetti dei Settanta; affiora costantemente, nel tessuto delle canzoni, un certo insinuante criptoleghismo (per significare il lassismo e lo sbraco si ricorre inevitabilmente a frasi idiomatiche romanesche o napoletane); la fucilazione dei fenomeni circensi rimane limitata alla derisione di sicure nullità; la scorticatura dei potenti è un semplice peeling.
Essi traggono linfa, e acclamazione, da quella parte d'Italia giovanilista e terrorizzata dal mondo, ripiegata su se stessa, felice d'essere tagliata fuori dalle correnti più vive della cultura internazionale.

* http://it.wikipedia.org/wiki/Marcia_dei_quarantamila

01 - La terra dei cachi
02 - John Holmes (una vita per il cinema)
03 - Omosessualità
04 - Nessuno allo stadio
05 - Pipppero
06 - La follia della donna
07 - Cassonetto differenziato per il frutto del peccato
08 - Nubi di ieri sul nostro domani odierno (Abitudinario)
09 - Servi della gleba
10 - Born to be Abramo
11 - Cateto
12 - Supergiovane
13 - Disco music
14 - Cara ti amo (Risvolti psicologici nei rapporti fra giovani uomini e giovani donne)
15 - Ti amo campionato
16 - Il rock and roll
17 - Uomini col borsello (Ragazza che limoni sola)
18 - Il vitello dai piedi di balsa
19 - Nella vecchia azienda agricola
20 - Pagàno
21 - Piattaforma
22 - Tapparella
23 - Mio cuggino
24 - Gimmi I.

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