domenica 10 marzo 2013

We are not Pink Floyd vol. 7 - Minor bands of the English Seventies (Tea & Symphony/T2/Web)

Tea & Symphony

Tea & Symphony - An asylum for the musically insane (1969). Inutile dilungarsi su uno dei maggiori capolavori del progressive-folk mondiale. A gloria imperitura di tale opera contribuisce anche l’atmosfera obliqua e vagamente plumbea (accentuata dalle percussioni) che situa il lavoro vicino ai Comus (o a certe performance vocali di Tim Buckley: Feel how so cool the wind). Non che manchino i numeri più solari e apertamente vaudeville, ma rimane, al fondo, la sensazione del visitatore nel racconto di Poe Il sistema del dott. Catrame e del prof. Piuma: qui i pazzi hanno presso il sopravvento sui guardiani e servono il tè (e la musica) con sorrisi, salamelecchi e loschi occhieggiamenti. Jef Daw, voce, chitarra, flauto, triangolo; Nigel Phillips, voce, tastiere, mandolino, batteria, percussioni; James Langston, voce, chitarra, cembali.

T2 - It’ll all work out in Boomland (1970). Raro e raffinato gioiello in cui toni psichedelici e hard rock si strutturano secondo forme progressive. Il tono hendrixiano del diciassettenne Keith Cross infuria per tutto il disco, pronto a placarsi in vaste plaghe folk, ma pronto anche a scorrerie acidissime e improvvisazioni, mai gratuite però. I due compagni lo assecondano con bravura: una formazione affiatatissima, di valore pari alla propria irrilevanza mainstream. Molti paragonarono il ragazzetto a Eric Clapton, ma Cross, almeno qui, per inventiva e duttilità, se lo mangia vivo (sentire la monumentale Morning, 21’15’’). Keith Cross, voce, chitarra, tastiere; Bernard Jinks, voce, basso; Peter Dunton, voce, batteria.

Web - I spider (1970). Una terzina eccezionale chiusa da un altro lavoro sottovalutatissimo, il terzo dei Web. Arriva Dave Lawson, futuro Greenslade, firma tutte le composizioni e il gruppo entra nella storia del progressive. Una musica ampiamente contaminata da elementi jazz: splendide l’eponima I spider e l’iniziale Concerto for bedsprings, ma tutto il disco si mantiene miracolosamente su pari livelli. Dave Lawson, voce, tastiere; Tony Edwards, chitarra; Tom Harris, sassofono, flauto; John Eaton, basso; Kenny Beveridge, batteria, percussioni; Lennie Wright, batteria, percussioni, vibrafono.

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