giovedì 25 luglio 2013

Kim Fowley - Outrageous (1968)/Good clean fun (1968)


Personaggio al limite; non solo perché bislacco e oltraggioso, e attratto irresistibilmente (lui, di buona famiglia) dai fenomeni più alternativi e quasi baracconeschi della musica leggera, ma per la presenza costante, lungo il mezzo secolo di carriera, al limitare della fama. Kim Fowley c'é: come produttore di complessini inizio Sessanta, mentore delle proto-riot grrls Runaways, incoraggiatore dei Soft Machine, officiante in studio di registrazione assieme a Frank Zappa in Freak out!; c'é con Gene Vincent, i Byrds, Jonathan Richman and The Modern Lovers. Produttore, autore. C'è con Kris Kristofferson, ma anche con Leon Russell e, incredibile, con maestri del bon ton come Alice Cooper e Kiss. 
Kim Fowley gira attorno a fenomeni da milioni di copie, ma non lo conosce nessuno, o quasi.
In anticipo su tutto? Forse, ma soprattutto autore indefinibile, sorta di creatore di un vaudeville eterogeneo, in cui il guitto sul palco rimane lo stesso durante ogni canzoncina: egli offende, rutta (su Animal man: "I'm vulgar" e Barefoot country boy), bestemmia, si lamenta, ammicca lascivo, fa versacci, ansima, dà in escandescenze orgasmiche, se la ride di gusto e sinceramente.
Animal man è, ovviamente, un capolavoro di questa tendenza al garage sbalestrato: chissà se l'aveva presente Zappa con Dinah Moe Humm. Probabilmente no, ma insomma ... 
Wildfire, Nightrider, Up sono le altre tappe istrionesche di un genio a metà. Nella prima registrazione, però, incontrollata, sorgiva e selvatica, un genio a metà assolutamente memorabile.

1 commento:

  1. Finalmente si comincia a parlare di Kim Fowley anche in Italia :)

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