lunedì 13 luglio 2015

Il dottor Stranamore ci avvicina al bagno di sangue


Difficile, molto difficile occuparsi di musica e simili sciocchezze di fronte agli avvenimenti di questi ultimi giorni.
L'odierna resa del governo greco mi ha indotto a cancellare tutto, tanto ero disgustato.
Mi sono mosso verso "Impostazioni/Altro/Strumenti del Blog".
Ho puntato il cursore su "Elimina Blog".
L'indice accarezzava il tasto del mouse come il grilletto di una pistola da clown.
Poi la decisione di dare un altro calcio al barattolo della futilità.
Il blog. "Prima devo finire la Nurse With Wound list!". E bravo coglione!
La democrazia è ormai una barzelletta che non fa ridere.
Votare? Per cosa? Non votare? Per cosa? Non si riesce nemmeno a organizzare una manifestazione ... non facciamo ridere i polli. Ve lo dico da mesi, ragazzotti: siamo una generazione di falliti. Non sappiamo fare nulla, né sopportare nulla: una manganellata sui denti che vi riduce a semolino e acqua per anni la sapete sopportare? No, vero? Siamo omiciattoli, dai ... non abbiamo nessuna cognizione della lotta ... sapete accendere un fuoco? Non sto scherzando ... vi sapete orientare? Sapete a chi rivolgervi per un documento falso? Sapete sparare? Vivere da clandestini? Isolarvi dalla vostra quotidianità? Lasciare mamma e sorelle? Cosa sapete fare, insomma? Ve lo dico io ... continuare a vivere come vogliono gli altri ...


Nel film Il dottor Stranamore di Stanley Kubrick, una delle anime nere della distruzione del mondo è, appunto, il dottor Stranamore, un ex nazista naturalizzato americano ... paralitico ... che sibila ghignando dati sulla mortalità mondiale ... un miliardo di morti qua uno di là ...
Americani, nazisti, tedeschi, militari impazziti, coglioni, russi impotenti ... nel film c'è tutto ...
Un riadattamento nostrano potrebbe contemplare il paralitico Schauble al posto di Peter Sellers. 
Tutto combacia ... sadismo ... violenza ... disprezzo delle conseguenze.
E Tsipras? Come noi ... un ometto ... non ha mai sofferto ... una generazione che non soffre, che non ricorda il sapore del sangue, il dolore di chi ci ha preceduti, non può combattere ... ne ha perduto la capacità intima ... anche le sue spade hanno perso il filo ... 
Solo una guerra riaccenderebbe certi talenti sepolti ... a prezzi spaventosi.


L'odio ... è un sentimento nobile. 
L'odio è generato dall'ingiustizia.
Spero che i popoli europei, alcuni di essi almeno, recuperino l'odio.
Spero che i Greci recuperino l'odio.
53 miliardi di euro di beni pubblici devoluti in un fondo per le privatizzazioni. In un trogolo per i porci, semmai.
Equivalgono, per l'Italia, a più di 300 miliardi di euro di beni pubblici (quelli pagati dai nostri vecchi) trasmutati in pastone per i nuovi feudatari.
Toccherà pure a noi ... inutile che i nostri vigliacchi girino al largo ... perché questo sono: vigliacchi.
Spiagge, porti, monumenti, acqua, energia ... i codardi italiani sono pronti a venderci ... 
Siamo alla follia.
Per fortuna tale disprezzo e tali umiliazioni si muteranno, prima o poi, in odio purissimo.
E questa benzina in quale serbatoio si riverserà? Fascisti? Populisti? Nazionalisti?
A me sta bene tutto ...
L'importante è riguadagnare le strade. E non sbagliare bersaglio.

4 commenti:

  1. Parole sante. Tutti tacciono. O fingono.

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  2. Sono anni che lurko vigliaccamente il tuo blog, trovando i tuoi post spesso lucidi e coraggiosamente controcorrente.
    La prima parte della tua analisi - quella relativa al fallimento della nostra generazione, al fatto che lasceremo che con la nostra carne si banchetti allegramente - mi trova profondamente d'accordo: siamo deboli, inadatti alla lotta, abituati ad avere il tempo "rubato" da pc e cellulari, tronfi nelle nostre poltroncine a consumare il consumabile prima della catastrofe (imminente?).
    E' sulla seconda parte del post che nutro però perplessità.
    In primo luogo relativamente alla presunta nobiltà dell'odio. L'odio di per sè è quasi sempre un sentimento meschino, che non riversiamo contro i meritevoli di disprezzo, contro gli artefici della nostra degradante situazione, ma contro quelli che stanno peggio di noi (e quindi immigrati, poveri, malati) o contro i nostri vicini "rei" di stare poco poco meglio di noi. Odio come invidia, non generato dall'ingiustizia ma dalla voglia che i privilegi appannaggio di qualcun altro siano anche nostri; odio come paura, di coloro che hanno meno di noi e che quindi possono ambire ai nostri "tessori". No, scusa se te lo dico, ma l'odio non è quasi mai un sentimento nobile. La rabbia ha connotazioni positive, ma soltanto se è orientata da un senso di progettualità non distruttivo ma costruttivo.
    E vado al secondo punto del tuo post che mi lascia perplesso: "E questa benzina in quale serbatoio si riverserà? Fascisti? Populisti? Nazionalisti? A me sta bene tutto ...". Mi sembra di capire che tu veda in questi tre "ismi" la capacità di affrancarci dalla situazione odierna, di liberarci dalle catene cui siamo avviluppati. Beh, io la penso in senso diametralmente opposto: ad oggi, i cosiddetti "movimenti di protesta" hanno avuto unicamente la funzione di ammortizzatori per la rabbia sociale (Grillo l'ha pure dichiarato candidamente: "Senza il M5S in Italia ci sarebbe stata la guerra civile"), funzionali quindi al sistema che vorrebbero combattere. Quanti hanno votato e voteranno M5S, Salvini e le nuove destre per "liberarsi la coscienza", nella effimera speranza che il voto o l'appartenenza ad una di queste forze emendi l'inedia di una vita supina di fronte al telefonino o allo schermo del pc?
    Blissard

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    1. Le questioni che sollevi, caro Blissard, sono da meditare.
      Ti risponderò in un prossimo post.

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  3. ..continuare a vivere come vogliono gli altri. Ingrassandoli, chiedendo scusa se non siamo riusciti a rispettare i parametri che ci hanno imposto. Continuiamo a farci dire come vivere da gente lontana da noi anni luce, che decide per noi senza che nessuno glielo avesse chiesto..

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